Santo Stefano di Sessanio

Albergo diffuso a S.S.Sessanio - Sextantio

Lelio Oriano Di Zio
Antonietta Di Clemente
Arch. Progettisti – Realizzazione 2000/2010

La sopravvivenza al sisma degli immobili recuperati a Santo Stefano di Sessanio è da considerare la normale conseguenza di interventi compatibili e coerenti con le tecniche costruttive premoderne. Un progetto rigoroso nella conservazione delle complesse articolazioni, delle antiche forme armoniche, dei materiali, delle cromìe e, perché no, delle emozioni che tali contesti sono ancora capaci di evocare.

Il progetto

Per comprendere il patrimonio architettonico storico e antico dell’Abruzzo è necessario conoscere l’Abruzzo montano dei mille campanili, terra incognita, di confine, sinonimo di povertà e di sottosviluppo, regione dei lupi e degli orsi, dei briganti e degli eremiti, parte leggenda e parte verità.

Occorre conoscere la storia delle grandi emigrazioni, dei pastori transumanti, di Pietro da Morrone, di Giovanni da Capestrano, del Cardinale Mazzarino e molto altro ancora. Storie della sopravvivenza o della ricchezza in gran parte legate al destino dell’economia armentizia.
Un paesaggio, profondamente segnato dal rapporto tra uomini e pietre, nelle grandi dimore storiche come nell’archeologia del territorio o nelle forme insediamentali appena più complesse: villaggi rurali, piccoli borghi, paesi fortificati.

Il fascino vero e profondo di un territorio che segnato dai destini di povertà, abbandono, emigrazione, marginalità, ha “involontariamente” custodito fino ai giorni nostri un paesaggio di singolare bellezza così come lo descrissero i viaggiatori del “gran tour” o come lo rappresentarono i maestri della scuola scandinava di pittura a Civita D’Antino. Riconoscendo la bellezza di tali patrimoni si può ripartire per sanare il conflitto tra nuovo e vecchio tra conservazione ed innovazione, conflitti sterili e demagogici utilizzati al posto di scelte più consapevoli e responsabili tra bello e brutto.

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È necessario convincersi che la conservazione, il recupero e la ridestinazione compatibile del patrimonio architettonico antico, sia esso minore che monumentale, non è solo un dovere culturale ma soprattutto una sana opportunità di sviluppo economico del territorio Abruzzese.
Per evitare di svilire o mitizzare gli antichi patrimoni occorre avvicinarsi ad essi con competenza ed umiltà consapevoli tali patrimoni sono frutto di culture materiali consolidate e tramandate nei secoli e di cui il fare moderno e contemporaneo ha perso la memoria.

Quindi, la conoscenza come primo e più importante intervento di conservazione giacché essa ci consente di comprendere appieno l’importanza delle forme, delle geometrie, delle dimensioni, scoprire che queste nel caso del patrimonio antico, non rispondono quasi mai a formalismi gratuiti o sterili funzionalismi ma contemperano in misura equa e congrua la “Firmitas”, la “Venustas”, e la “Utilitas”.

Solo dopo la conoscenza potremo con umiltà e rispetto dare il nostro contributo per adeguare, migliorare recuperare le capacità di resistenza del patrimonio antico senza mortificarlo invocando pretestuose esigenze normative o sterili funzionalismi.

La sopravvivenza al sisma degli immobili recuperati a Santo Stefano di Sessanio è da considerare la normale conseguenza di interventi compatibili e coerenti con le tecniche costruttive premoderne. Un progetto rigoroso nella conservazione delle complesse articolazioni, delle antiche forme armoniche, dei materiali, delle cromìe e, perché no, delle emozioni che tali contesti sono ancora capaci di evocare.

I nostri premi

Premio "Europa nostra Union Prize Cultural Heritage"

Primo classificato nella categoria “Paesaggi Culturali”

Per un innovativo progetto finalizzato alla conservazione ed alla ridestinazione di un villaggio medievale abbandonato, che crea un precedente per far rivivere il patrimonio architettonico rurale in Europa.

Premio Internazionale Europa Nostra Stoccolma 2007

Premio Internazionale Architettura Sostenibile

In un periodo in cui i mass media sono ancora ossessionati dalla ricerca di innovazione formale, non rendendosi conto che questa ricerca è in se stessa una funzione dell’insostituibile abitudine allo spreco di risorse, il fenomeno di questo delicato e visivamente non spettacolare progetto di restauro costituisce esso stesso lo spettacolo.

Gianluca Minguzzi in Architettura Sostenibile Skira 2008

Premio "Il sogno di Piero" Accademia belle Arti Urbino

L’antico borgo di Santo Stefano Di Sessanio, uno dei borghi più belli d’Italia, è stato recuperato adottando materiali e tecniche compatibili con le antiche murature.
Un intervento che nel rispettare le caratteristiche storiche ed architettoniche ha restituito ai fabbricati la capacità di resistere all’evento sismico.